Nocerina-Ischia, orfana dei tifosi ospiti, si disputa in un agguerrito San Francesco, composto da cuori rossoneri, anime molosse provenienti dalle Due Nocera (Superiore ed Inferiore), in una cornice a dir poco mozzafiato.
Oggi non c’è tempo per alimentare diatribe nè per cercare scuse, la Nocerina è in campo per i Nocerini, per tutti i Nocerini, accorsi numerosi a sostenere i rossoneri, in un appuntamento imperdibile con la gloria e bisogna VINCERE.
Gara, questa del 5 maggio 2024, che mette sul piatto una pietanza succulenta anche per chi non è tifoso, ma semplice curioso, voyeur calcistici di altre fedi, perchè ci si gioca il secondo posto nella classifica finale e, con esso, il diritto a disputare in casa la semifinale e, si spera, anche la finale di playoff del Girone G.
Il cielo è limpido sopra Grotti-Campo, la vista è paradisiaca, ma la tensione è altissima per quella che si prospetta una gara destinata alla storia.
Dalla Curva Sud si alza uno striscione per Egri Erbstein, storico allenatore rossonero, a cui dobbiamo il meritato soprannome di “molossi”, guadagnato sul campo proprio in gare dove la regia era affidata a lui.
Il match inizia alle ore 15 e 03 circa e per un tempo intero, per i primi bucolici 45 minuti, gli unici highlights sono dati dalle grottesche decisioni arbitrali e dalle occasioni sprecate da un soporifero Lollo Liurni, non esattamente in giornata di grazia.
Allo scadere della prima frazione il risultato è 0 a 0, con l’Ischia che ha creato più di un sussulto all’undici di Mister Nappi, ma fortunatamente senza concretizzare.
Alla ripresa il canovaccio è il medesimo, partita giocata quasi interamente a centrocampo e uniche azioni degne di nota ancora una volta date dal fischietto Pirandelliano (quasi) dell’ italo-ucraino Frasynyak, proveniente dalla sezione di Gallarate, il quale, complice un cocente sole nocerino, non riesce a gestire al meglio una gara così tanto prestigiosa, come fosse involontariamente diventato il protagonidta di un romanzo kafkiano, in cui fa fatica ad accettare il suo ruolo nella trama.
Arriviamo allo scadere quasi, esattamente al minuto 85, quando da un angolo dalla sinistra, si dipinge una traiettoria angelica che un profetico Gaetani, entrato da poco, non può far altro che insaccare.
Il San Francesco esplode in un tripudio di emozioni, la Nocerina c’è, LA NOCERINA CE L’HA FATTA, LA NOCERINA È SECONDA, LA NOCERINA C’È, IL SAN FRANCESCO È UN INFERNO.
Ma bisogna restare calmi, c’è ancora da giocare e a smorzare l’entusiasmo ci pensa ancora una volta Frasynyak, Profondo Rosso di questa gara, che assegna 7 minuti di recupero, un’eternità per i cuori molossi che vogliono solo esplodere.
Attenderanno lo scorrere di questo infinito recupero in preghiera, più laica che cristiana, baciando un corno più che un crocifisso, finchè, sempre da calcio d’angolo la compagine rossonera deciderà che va bene così, passaggini corti e abulia al proseguimento.
TRIPLICE FISCHIO E SI FESTEGGIA, È FINITA, È FINITA!
AL SAN FRANCESCO NON SI PASSA!
Da adesso però, testa alla prossima gara, alla prossima partita, dove non sono ammessi errori di alcun genere.
Oggi siamo padroni del nostro domani, vincendo uniti, perchè solo uniti si battono gli avversari, perché solo uniti possiamo tutto!
Felice Vicidomini