Oggi, 22 aprile 2024, pur essendo un lunedì primaverile (seppur dalle temperature insolitamente invernali) per le strade delle due Nocera si respira un’aria di giubilo, un clima festoso.
Come mai, direte voi?
Beh, ieri la Nocerina è tornata alla vittoria, scacciando via quei demoni che stavano diventando più che ingombranti oramai.
(a cura di Felice Vicidomini)
Difatti, i molossi, dopo due gare negative, in cui 0 è stato il numero nella casella dei punti messi in cassaforte, riescono, seppur a fatica, a battere un generoso Latte Dolce.
I Sassaresi partono forte, gestendo il gioco per lunghi tratti nei primi 45 minuti di gara, rendendosi pericolosi in più frangenti, complice anche l’atteggiamento pressoché attendista di una Nocerina decisamente apatica.
Il secondo tempo (od almeno i suoi primi 10 minuti) si apre come copia-carbone della prima parte di gara, finché Mister Nappi attua un cambio che svolta completamente la gara: esce Pinna ed entra Garofalo.
Agostino Garofalo, 39 anni portati come se fossero 25, fa sentire tanto la sua presenza e la Nocerina spinge di più, molto di più, così tanto che, negli ultimi 10 minuti, lo stesso Capitano pennella un cross da manuale in area che Cardella deve solo accomodare in rete spizzicando di testa per battere un moderno Benjamin Price in maglia gialla.
Gara sofferta ma quasi finita, 1 a 0 è ok, alla fine i 3 punti sono nostri, direte…
Ma no, perchè a qualche minuto dalla fine, esattamente 5 minuti dopo il vantaggio di bomber Cardella, la signora Deborah Bianchi di Prato, arbitro del match, assegna una punizione più che giusta dal limite; sulla palla c’è tumulto, ci sono 6 piedi pronti a correre verso la sfera, ma ne bastano solo due, quelli del nostro MVP, quelli di Agostino Garofalo, ancora lui, che parte con una piccola rincorsa e di sinistro pennella una traiettoria Maradoniana che trafigge un Carboni impotente.
A fine gara dirà ai nostri microfoni: “Ho cercato la conclusione a rete, volevo scavalcare la barriera, ma quando ho visto che la palla si sarebbe insaccata, non ho pensato a nulla se non a correre verso la Curva Sud, sotto i nostri tifosi”.
La Nocerina è sul 2 a 0, ma l’arbitro decreta 5 minuti di recupero e la corsa di Capitan Garofalo sotto la curva, post goal, è solo un antipasto di un lauto pranzo che dovrà attendere 300 secondi ancora per essere servito.
I Molossi spingono e sfiorano una goleada che era insperabile nei primi 45 minuti, ma la palla non entra e il 3 a 0 resta soltanto un colpo in canna non esploso.
C’è spazio anche per una fiammata dei Sardi che con l’ultimo pallone giocabile ci provano senza risultato perchè non c’è più tempo, il San Francesco, seppur decimato nelle presenze rispetto a qualche gara fa, è una bolgia e al triplice fischio della signora arbitro la festa inizia, la Nocerina ha vinto, stoicamente aggiungo, una gara destinata alla noia di un “risultato ad occhiali”, come direbbe il nostro compianto Enzo Catapano, storico cronista del club molosso, scomparso nei giorni scorsi.
Me lo immagino adesso, che dall’alto sarà più che felice di essersi goduto una partita degna di un’opera di Omero, dove alla fine i protagonisti vincono, nonostante la sofferenza che contraddistingue la maggior parte della trama di suddette opere.
Gara che finisce 2 a 0 per i Molossi e ci consegna un momentaneo piazzamento al terzo posto del girone.
Per aspera sic itur ad astra!
Felice Vicidomini