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  • Mer. Nov 27th, 2024

Il bullismo è un malessere sociale fortemente diffuso, sinonimo di un disagio relazionale che si manifesta soprattutto tra adolescenti e giovani, ma sicuramente non circoscritto a nessuna categoria né sociale né tanto meno anagrafica. Il bullismo si evolve con l’età, cambia forma, e in età adulta lo ritroveremo in tante, troppe prevaricazioni sociali, lavorative e familiari.

La boxe e la kick-boxing non hanno niente a che fare con la violenza, la cattiveria e la rabbia. Il pugilato ha una marcia in più perché contribuisce ad aumentare l’autostima. Questo accade perché, con la boxe, si acquisisce maggiore sicurezza in se stessi e si impara a gestire la propria aggressività con un maggior controllo.

Proprio per questo è stato organizzato una serata di incontri di kick boxing domenica 17 Marzo presso la palestra comunale “Mauro e Gino Avella” di Cava de Tirreni in cui gli organizzatori vogliono fare capire ai giovani che la kick boxing non è violenza, ma previene e combatte il fenomeno del bullismo.

A tale proposito abbiamo intervistato un nocerino, Antonio Selice, ex campione del mondo di kick boxing nella categoria 69/72  kg Or (oriental rule),  e molto impegnato nel combattere il fenomeno del bullismo

Antonio uno dei tuoi obiettivi è sicuramente quello di affrontare  il fenomeno del bullismo nella scuola, in quanto sei un insegnate di una scuola a Torre del Greco, anche attraverso la kick Boxing

Con la Kick Boxing si insegna ai ragazzi il rispetto per l’autorità, il sacrificio del lavoro in palestra ed in altri luoghi, la voglia di superare i propri limiti e soprattutto ad impiegare le proprie capacità fisiche e psicologiche al servizio di qualche buona causa piuttosto per intimorire qualche altro ragazzo. La Kick Boxing è uno sport auto-disciplinare con delle regole molto precise, capace di sviluppare onestà, lealtà e rispetto dell’avversario, principi questi fondamentali nelle prime fasi dell’età evolutiva, utile agli uomini e alle donne di domani. Tutto quello che impariamo in palestra lo portiamo anche fuori, nella vita di ogni giorno, ed è così che ci ritroviamo più sicuri di noi stessi, con una capacità di concentrazione superiore e con un elevato senso del rispetto verso il prossimo,(elemento che sta alla base di ogni lezione.”

Cosa si impara con la Kick Boxing?

 “Ai ragazzi serve per imparare la coordinazione psico-fisica e per acquisire il rispetto verso il prossimo. È utile anche per ricordare e consolidare la sicurezza nel contatto fisico tra le persone, in una società che tendenzialmente va verso l’allontanamento e la virtualizzazione dei rapporti umani. Inoltre, per dare una giusta e stimolante alternativa al far niente, per accendere un forte spirito competitivo, per imparare a focalizzare un obiettivo e portarlo avanti, per sfogare in maniera positiva le proprie energie. Per gli adulti invece serve per praticare un’attività sana e che al contempo insegna qualcosa di efficace, per acquisire consapevolezza di se stessi, per apprendere che possiamo superare i nostri limiti mentali, e perché no, per inserirsi in un gruppo di persone, magari un po’ fuori dalle righe, ma con sani e solidi principi. Proprio per tale motivo è stata organizzata la manifestazione il 17 Marzo presso la palestra comunale “Mauro e Gino Avella” di Cava de Tirreni, in quanto vogliamo fare capire ai giovani e agli adulti che la Kick Boxing aiuta alla crescita dei giovani e dice no al bullismo mediante i suoi insegnamenti”.

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