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  • Dom. Dic 22nd, 2024

Scalise a NL | “Cavallaro e Bolzan lavorano bene per la Nocerina. Col pubblico di Nocera si vincono le partite”

DiSALVATORE PRETE

Set 5, 2024

Intervenuto durante “La Nocerina Siamo Noi” il “Ministro della difesa” Manuel Scalise ha parlato di diversi temi:

Dopo i vari ricordi amarcord (visita il link per riascoltarlo a fine articolo) ha iniziato parlando dell’attualità

“Bolzan, che è il mio testimone di nozze ed uno zio acquisito per i miei figli, mi ha detto che la città è cambiata ed è diventata più bella, mi mancano gli amici, speriamo che si riapra lo stadio perché ho voglia di tornare a vedere questa splendida città”.

Ci racconta poi come è arrivato a Nocera

“Con Ivano Pastore ci ho giocato contro ai tempi di Lucca e mi disse che quando sarebbe diventato direttore mi avrebbe chiamato, dopo l’anno ad Olbia mi chiamò ed accettai la Nocerina. All’inizio Auteri mi spedì in panchina, poi con l’infortunio di Nigro Auteri mi disse che non era contento di me ma che avevo questa opportunità, poi a fine stagione dopo la vittoria del molosso d’oro Auteri era pieno di orgoglio”.

Riguardo il girone G e la squadra

Il girone G è difficile, l’ho seguito lo scorso anno dato che ricevetti una proposta per allenare lì. La Nocerina sta intendendo il calcio di oggi, direttore e mister giovani possono dire la loro, nessuno pensava che Riccardo potesse fare una squadra del genere. Quando vedi ragazzi fare grandi cose fanno bene alla Nocerina ed al campionato, ho visto diverse partite e sono una squadra che fa ben sperare. Dopo Latina ho detto a Bolzan che non bisogna nascondersi e farsi valere fino a fine campionato, speriamo che sia l’anno buono” – continua – “Cavallaro è sempre stato intelligente, essere tecnicamente bravo come lui nel campo da calcio ed essere intelligente puoi tramettere queste qualità come tecnico. Riccardo ha dei principi calcistici forti, conosce il calcio è dinamico e può far bene questo lavoro. Riccardo è di poche parole, ma sa sempre toccare il giusto tasto verso il gruppo”.

Riguardo al calcio attuale

Il problema è che la meritocrazia nel calcio c’è quando a capo di una società c’è un presidente che si affida a persone dall’alto spessore umano. L’esempio europeo è quello dell’Ajax dove il fulcro è il settore giovanile pieno di ex calciatori. In Italia c’è Marchetti del Cittadella al quale è stata affidata l’intera l’area tecnica del . Purtroppo però in Italia si preferisce tagliare corto già alle prime difficoltà ed i presidenti spesso non si circondano di persone che masticano e capiscono di calcio. Poi sappiamo come va a finire. Io credo che bisogna darsi un obiettivo di 3-5 anni in modo da crescere come squadra, settore giovanile e società, ma purtroppo non ci si affida spesso alle persone che sanno di calcio, il calcio è un mondo dove chiunque ha accesso e spesso non è un bene”.

Parla poi di Katseris
Katseris è un’esterno di gamba, che può saltar l’uomo. Giovanni gioca col 3-5-2 e col gioco suo, Katseris può fare ampiamente questo ruolo. In alcune partite potrebbe giocare anche da mezz’ala, ma ripeto che è un’esterno che deve calpestare la fascia

Sul pubblico di Nocera

Il pubblico è fondamentale, se temi il pubblico non puoi giocare a calcio, se ti galvanizzi invece è ottimo. Il pubblico è fondamentale nella fase difensiva, ricordo che ai miei tempi il San Francesco ti faceva vincere le partite. la fase offensiva è fondamentale e serve per questo gioco di avere gli interpreti giusti per partire dal basso, ovviamente se hai i giocatori puoi permettertelo, se invece non c’è questa possibilità, in questi campionati bisogna sempre giocare sulle seconde palle“.

La differenza tra le squadre del Nord e del Sud

Quando giocavo io i gironi del Nord erano più tecnici, mentre al Sud c’era più agonismo e fattore campo. Oggi invece la differenza e pochissima, hi visto i gironi A, G e H e la tecnica si è persa molto. In serie D se hai una squadra tecnica come la Nocerina, è giusto giocare dal basso, con Cavallaro abbiamo giocato a Nocera e poi a Cosenza, Cavallaro ha avuto come ispirazione De Zerbi ed è giusto che persegua quell’idea perché il campionato importante che sta facendo sta pagando. Le colpe della Nocerina in D non sono di Cavallaro e Bolzan, perché stanno facendo molto per risalire la china”.

Conclude poi con un lungo ricordo di quel trionfale 2010-2011

Il 23 aprile 2011 fu la giornata calcistica più bella della mia vita, dovetti fare 10-12 ore di fisioterapia perché il giorno prima mi infortunai, giocai ma all’80’ fui sostituito, quella gara fu un assedio, basti pensare all’attacco del Foggia con Sau, Insigne e Farias. Ricordo che quell’ano un giornalista mi disse che sarebbe successo un tripudio se avessimo vinto il campionato, così fu col derby a Cava e così fu anche a Barletta, quel giorno i caroselli cominciarono dal casello di Avellino. Quello che mi manca del giocare a calcio sono proprio quelle emozioni, poi eravamo una squadra che giocava veramente a calcio, era qualcosa di innovativo anche dopo quasi dieci anni, anche Pastore disse che non aveva mai visto giocare una squadra a calcio così. Ricordo le partite con Atletico Roma e Foggia in casa dove le realizzammo bene. Quell’anno non avevamo nomi esuberanti, ma buoni calciatori e qualche forte esubero e sbaragliammo signore squadre come Benevento, Atletico Roma, Foggia, Taranto, Cosenza e Lanciano. Vi racconto un aneddoto di Siracusa-Nocerina, Auteri era squalificato, perdemmo e tornammo negli spogliatoi dove trovammo lui che ci disse a tono basso che questa partita ce l’avrebbe fatta ricordare e ‘rivedere’ bene, in settimana ci fece vedere tutto il filmato della gara dettaglio per dettaglio e da li parti la nostra cavalcata trionfale”.

 

Per ascoltare l’intervista integrale:

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