E’ sempre difficile scrivere di un amico e di una persona con cui si è condiviso tanto tempo la passione per la Nocerina. Io personalmente ricordo le prime volte che scendevo davanti a piazza Municipio e una delle prime persone che ho conosciuto è stato Sandro Natale, il protagonista di questo articolo. Sicuramente Sandro non ricorda ma fu letteralmente la prima persona che ho conosciuto davanti al Comune dove si radunavano i ragazzi. Mio padre mi fece conoscere Sandro, era il figlio di un suo amico, il quale subito mi presentò il suo gruppo di amici e indovinate di cosa parlavano? Parlavano della Nocerina e di ciò che si doveva organizzare per la domenica in curva.
Quella di Sandro Natale è la storia di un ragazzo che agli inizi degli anni ottanta insieme ad altri suoi coetanei che frequentano insieme a lui il Liceo Classico “G.B.Vico” , danno vita a un gruppo di tifosi denominati Mastiff’s Supporters.
I primi gruppi di tifosi in curva allo stadio San Fancesco incominciarono ad apparire nella stagione 79/80. Quello a cui apparteneva Natale insieme agli amici di sempre erano i “Boys”, uno striscione nero, scrittura rossa e un teschio nel mezzo (il primo striscione con il teschio apparso su un campo di calcio letteralmente creato da Francesco Fasciani) . C’erano poi i “Cucs” e i “Giovani 80”. Ogni gruppo aveva la sua balconata di riferimento in cui si sistemava la domenica per incitare la Nocerina.
L’interesse dei tre gruppi era quello di riuscire a crescere all’interno della curva un clima di compattezza che solo le grandi famiglie posso vantare e fu così che durante una partita con la Cavese, il 23 Novembre 1980, la domenica del terremoto, si riunirono in un’unica balconata. Nacque così un nuovo gruppo, i Mastiff’s Supporters. Lo striscione fece il suo esordio nella trasferta di Civitanova Marche.
Nel 2020 in piena pandemia e direttamente su Netflix, è uscito il film di Francesco Lettieri Ultras, unanimemente condannato dai frequentatori delle curve italiane con l’accusa di offrire una visione stereotipata del fenomeno ultras. Il problema del film era sostanzialmente quella di dipingere questi tifosi con tratti non molto dissimili da una gang camorrista: lo scontro e la violenza, la lotta per il potere all’interno del gruppo, occupano per i protagonisti molto più spazio del loro legame con il Napoli.
Ecco i Mastiff’s Supporters erano letteralmente il contrario. Sandro Natale era il catalizzatore del tifo colui che lanciava i cori, posso scrivere senza smentita, che dimostrava di essere una persona con un forte carisma. In quegli anni i Mastiff’s Supporters erano diventati uno dei gruppi più organizzati della zona, capaci di convogliare un numero impressionante di persone allo stadio trasformandosi in un vero e proprio fenomeno sociale. Stavano creando una grande famiglia che aveva anche una casa, un punto di ritrovo per tutti, il Centro di Cordinamento, di piazza Cianciulli, gestista da Gino D’angelo, un vero e proprio collante per quella che sarebbe stata una delle curve più grandi del panorama calcistico locale e nazionale
La “Nocerinità”, ovvero la fierezza di appartenere alla nostra città, fu presto un chiaro messaggio che tutte le tifoserie seppero apprezzare. Il lavoro che stava facendo Sandro con altri amici iniziò ad avere riconoscimenti in piazze importanti come Roma. Infatti Sandro Natale, Francesco Fasciani e Casimiro Iannone strinsero rapporti con i ragazzi della curva sud della Roma, dalla quale impararono cosa voleva significare tifare all’interno di una curva. Frequenti erano le visite nella capitale, in curva, a contatto diretto con i ragazzi del Commando Ultras Curva Sud Roma, per onorare un rapporto di stima reciproca.
Lo stesso rapporto i Mastiff’s all’epoca hanno avuto con i ragazzi di Cosenza. Tifosi splendidi che si impegnavano tanto dentro e fuori dallo stadio. Una menzione la meritano sicuramente anche i tifosi dell’ Avellino che in occasione di una partita tra i biancoverdi e la Juventus invitarono i tifosi della Nocerina a esporre un nostro striscione “Skinhead” a cui qualche giorno dopo il famoso giornale nazionale “Panorama” dedicò un articolo.
Erano altri tifosi a guardia di una fede con altra mentalità che erano pervasi di un particolare concetto di comunità. Su tutto questo, aleggia infine il crepuscolo di un’epoca, che forse a molti era sfuggita e che adesso, almeno in parte, potrebbe essere riscoperta