NocerinaLive è ora su Whatsapp, iscriviti subito al canale! CLICCA QUI!


NocerinaLive è ora su Whatsapp, iscriviti subito al canale! CLICCA QUI!


  • Mar. Dic 24th, 2024

AMARCORD ROSSONERO| Enzo Guarniero il centravanti che era una roccia

DiMichele Sessa

Dic 24, 2024
AMARCORD ROSSONERO| Enzo Guarniero il centravanti che era una roccia un calciatore con la maglia rosso nera che calcia il 1

E’ bello ricordare i bomber del passato. Una volta, in piazza Municipio, un distinto signore si rivolse al bomber rossonero, gli disse: «Signor Roccia, vorrei parlare con lei». Risata generale, molti erano convinti che il cognome di Guarniero fosse Roccia, per via del soprannome che gli avevano affibbiato i tifosi della Nocerina. Ma quello del nome non era un cruccio per lui. Quel piede destro – magico e regale – bastava e avanzava per andare orgoglioso di se stesso e per venire osannato dai propri tifosi, ogni rete era un momento magico, un’esultanza irrefrenabile, in area si muoveva come un leone.

Enzo era un atleta professionalmente metodico, tutt’altro che genio e sregolatezza, nato per la precisione a Borgo San Michele, allora un’anonima cittadina nei pressi di Latina, nel  24 Dicembre 1939,  Proprio nella sua contrada cominciò a tirare le prime pedate alla fine degli anni quaranta, per poi trasferirsi a Roma e studiare in collegio. La storia di Borgo San Michele si discosta da altre località limitrofe.

 Da quelle parti – nel 1929 – fu creato il villaggio operaio Capograssa, in una zona molto infausta per via della palude, per ospitare in capannoni costruiti ad hoc le maestranze arrivate per lavorare, una grande infermeria era pronta per ogni evenienza.

 La borgata si riempì poi di veneti, friulani, ferraresi e marchigiani, questi ultimi erano abbastanza numerosi, non si sa bene per quale motivi furono insediati quella zona agricola. Enzo – arrivato a Roma – si trovò subito bene, tanto da essere conteso da vari club capitolini, esordì in una squadretta dal nome profondamente storico: Volsinio, i dirigenti decisero di farlo risiedere nella sede sociale.

Da quella formazione il giovanissimo Guarniero passò alla Squibb Roma, in quarta serie, poi alla Lazio, disputando il campionato Riserve contro Fiorentina, Napoli, Bologna.

Enzo mise a segno ben 12 goal; esordì anche nella De Martino e in un Lazio-Inter di Coppa Italia. Il ragazzo pontino si allenava a Tor di Quinto, era allenato dal grande Fulvio Bernardini, i suoi compagni di squadra più noti erano Franco Janich e Bob Lovati.

Dalla Lazio passò all’Avellino, rimanendo poi altri due anni in Campania, a Pozzuoli, con la maglia della Cirio, poi diventata Internapoli, ai tempi dorati di Wilson e Chinaglia. L’allenatore Zanollo lo convinse ad accettare il trasferimento a Crotone, dove vinse la quarta serie ottenendo la serie C,.

Poi il grande salto con la Nocerina nella stagione  64/65 dove collezionò 32 presenze e 15 gol. L’attaccante laziale fu l’ autore dei gol alla Juve Stabia Scafatese, Puteolana e Savoia. Era il goleador rossonero nei derby campani era diventato un vero idolo della torcida molossa.

Poi sei anni consecutivi al Latina. Seguì il passaggio della barricata verso la Fulgorcavi di Eugenio Fascetti, nel 1971-72 – a Borgo Piave – l’ ultimo campionato con la casacca del Formia e discesa del sipario.

Guarniero è stato poi allenatore in seconda del Latina, prima alla corte di Francisco Ramon Loiacono, poi di Bebo Leonardi, qualche esperienza su panchine di squadre minori e soprattutto scuola-calcio, insegnando ai giovanissimi. “Roccia” ha lavorato molti anni come impiegato al Comune di Latina, come altri giocatori della squadra laziale, ad esempio Colletta che diventò sindaco della città laziale, ma questa è un’altra storia di cui scriverò. .

sponsor

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *