Cari tifosi Rossoneri, mi piace salutare quest’anno che va e il nuovo con uno dei ricordi più belli, legato a due dei calciatori più bravi, leggendari e entrati nella memoria collettiva delle Due Nocera; e parlo di Andrea Pallanch e Lorenzo Battaglia, Battigol, entrambi dei fantastici anni ’90, anche se incredibilmente non abbiamo vinto niente. Andrea e Lorenzo, del Nord e del Sud, hanno unito l’Italia a Nocera; entrambi hanno amato Nocera più forse di molti Nocerini. Lorenzo vorrebbe allenare i Molossi e noi glielo auguriamo. Ebbene, per un periodo i due ragazzi, entrambi fantasisti, non hanno potuto incredibilmente giocare insieme; eppure sono uno destro e l’altro mancino. Ma comunque: la loro storia è simile a quella della famigerata staffetta degli anni ’70 tra Riva e Mazzola, che ci ha fatto perdere il Mondiale. Non a caso, le due squadre non hanno vinto ed è a dir poco uno scempio. Perché lo ricordo? Il vero football è metafora della vita; non conosce categorie e non sa nulla di statistiche, moduli e altro. È passione; come dice Hegel, nulla di grande è stato fatto senza passione nella storia. A Nocera, nelle Due Nocera e nell’Agro, la passione e il calore ci sono, nel bene e nel male. Siamo Rossoneri come gli occhi bicromatici di Alessandro Magno del Pascoli, uno azzurro come la speranza, l’altro nero come la morte. Il nostro rosso rappresenta il calore e la passione, il nero la sofferenza e la fatica. Siamo Molossi: i Romani li portavano in guerra per fedeltà e coraggio.
Il girone H della D di quest’anno è il più difficile d’Italia: cinque o sei squadre in pochi punti. Ce la faremo, dopo anni di Inferno è la volta buona. Migliaia di tifosi lo aspettano. Lo dobbiamo a Silvio Adinolfi, eterno molosso che è a guardia dei cieli Rossoneri, tra gli Angeli della Sud; il suo adesivo è su tutti i muri delle due Città. Mi fermo qui solo perché sono sopraggiunte le lacrime.
Forza Molossi, ieri oggi e domani… Buon 2025!
homeboy di Nocera
