Il 31 ottobre 1947 a Nocera Inferiore e Nocera Superiore, l’euforia era tanta. La Nocerina, il 26 ottobre, domenica, aveva vinto contro il Gubbio per cinque reti a una. I molossi, con ben nove punti in sette giornate, presidiava le zone alte della classifica del campionato cadetto.
Eppure, nella sede della società c’era preoccupazione. C’erano tutti: Giuseppe Gambardella, il presidente; i vicepresidenti: Mario D’Alessio e Francesco Spinelli; i consiglieri: Alfonso Cuomo, Gaetano Schiavo, Gaetano Buscetto, Francesco Caso, Andrea D’Amato, Salvatore Gabola, Vincenzo Gambardella, Mario Galli, Antonio Galli, Domenicantonio Siniscalchi, Rocco Fasciani e Sabato Gambardella
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La serie B era onerosa.. Per iniziare la stagione, gli industriali nocerini si erano tassati di 200.000 lire a testa. Ma questi soldi, compresi le alle offerte degli sportivi rossoneri alla società prima dell’inizio del campionato, erano bastati appena a onorare le spese di inizio stagione. Sul piano economico la situazione era complessa. Era chiaro a tutti che gli incassi delle gare casalinghe, da soli, non sarebbero bastati per portare a termine il campionato.
I soci rossoneri decisero di operare un nuovo sacrificio. Mettendo, nova linfa economica nella società”, garantirono alla squadra di portare avanti il campionato, senza patemi, fino alla fine. Ma, li aveva assicurati il presidente, si trattava soltanto di un prestito. Gli importi sarebbero stati integralmente restituiti, a tutti, a costo di prelevare il dovuto dal patrimonio sociale, fosse anche “quello costituito dai calciatori”.
Questo piccolo retroscena raccontato nell’articolo è testimoniato da documenti ingialliti e mostra una Nocera attaccata ai colori rossoneri con degli industriali che investivano nello sport e per la propria squadra del cuore.