In alcune forme la “saudade” é una sorta di ricordo nostalgico, affettivo di un bene speciale che è perso, accompagnato da un desiderio di riviverlo o di possederlo. Come se questo sentimento faciliti l’accettazione del passato e quindi la fede nel futuro.
Saudade è una parola che i portoghesi hanno coniato ed esportato con le loro colonie anche dall’altra parte dell’oceano: in Brasile. Anzi alcuni dicono che tale parola sia stata utilizzata proprio dai colonialisti portoghesi in terra verdeoro per sottolineare la loro lontananza da casa e dagli affetti.
Qualche brasiliano ha vestito la nostra maglia, ma la nostalgia o saudade e la poesia la reincarna solo un calciatore.
Il calciatore è Edivan de Souza Francisco Paco Soares nato il 14 Dicembre 1979 a San Luis in Brasile. Muove i primi passi nel Montagua dove ancora minorenne viene notato dagli scout della Sampdoria e portato in Liguria. È la stagione 97/98, ed il giovane Paco Soares vive alle spalle di campioni come Klinsmann, Signori e Montella. Ma Vujadin Boskov lo manda in campo in ben otto occasioni riuscendo anche ad andare in rete il 3 Maggio ’98 nel 2-2 contro il Parma.
Da lì l’astro nascente di Paco Soares si affievola, peregrinando qua e là senza confermare il suo talento iniziando un lungo peregrinare per varie piazze italiane con alterne fortune. Se con Empoli, Carrarese, Lucchese ed Arezzo non riuscirà mai ad imporre le sue qualità, trovando raramente la via del gol, è ad Andria che Paco Soares mostra il meglio di se. Nella città pugliese gioca in tre stagioni non consecutive trovando continuità e qualche gol affermandosi come un buon giocatore di categoria toccando l’apice nella stagione 2003-2004 totalizzando le sue 26 presenze con ben 6 gol.
La partita più importante giocata con la maglia della Fidelis Andria è stato il 3 aprile del 1999, la squadra pugliese giocava con la corazzata Napoli di Schwoch e Renzo Ulivieri che inseguiva la Serie A e l’Andria lanciata verso la salvezza.
L’Andria la vinse nei minuti finali, anzi al minuto 94° con Pesaresi che abbatte la scheggia impazzita Paco (nella foto) e Tudisco che trasforma il rigore battendo l’ex Mondini.
È con questi numeri che Paco Soares arriva a Nocera. Il suo pedigree brasiliano e soprattutto il ricordo delle sue presenze in A con la Sampdoria accendono le speranze dei tifosi rossoneri che vedono in lui e nel mister Nicola Provenza i possibili fautori di un’insperata risalita in C1 o quantomeno di una salvezza tranquilla.
Queste speranze vengono disilluse sin dalla prima giornata con il 5-1 rifilato dal Manfredonia ai molossi, dando l’inizio a una stagione travagliata che vede l’esonero di Provenza e la consegna della panchina a Fabris ,intervallata dalla brevissima esperienza di Arcoleo, e che avrà il suo culmine nei play-out contro il Morro D’Oro.
Ma a questo punto della storia Paco Soares è già un ex molosso. Con l’esonero di Provenza e dopo aver collezionato 11 gettoni ed un solo misero gol, nel Gennaio 2004 Paco Soares lascia Nocera con destinazione Taranto. Le sorti del brasiliano non migliorano sulla riva dello Jonio, anzi inizia un lento calare.
Torna in patria a Montagua, poi come una sorta di saudade inversa torna in Italia tra i dilettanti del Bojano prima e del Budoni poi. Il continuo peregrinare da una città all’altra non lo ferma, anzi sembra piacergli visto che continua a viaggiare, prima in Grecia nell’Apollon Kalamarias, poi in Belgio nel Liège.
Ma l’Italia ha un fascino particolare per lui, non a caso l’ultima tappa certa dell’attaccante è in Sicilia, più precisamente a Noto nel Campionato Nazionale Dilettanti che nel Marzo del 2011 annunciava l’acquisto del famoso attaccante Paco Soares ex Sampdoria, Nocerina e molto altro.
Per questo oggi 14 dicembre auguriamo a Paco Soares buon compleanno: “Veniva dal Brazil, Paco, Paco!”
