L’8 marzo per molti è un giorno dove festeggiare una ricorrenza mangiata dal comunismo ma che servirebbe al ricordo ed alla riflessione. Beh, non tutti però hanno in testa questo giorno in base a questo preciso motivo.
Perché da undici, lunghissimi, anni da quella stessa domenica di marzo del 2009, l’8 marzo è un giorno più cupo e triste, questo è solo un breve pensiero verso un ragazzo “unico” nel suo genere, capace di tenere unite, calcisticamente parlando, due città che amministrativamente non lo sono, addirittura di sancire un gemellaggio tra due piazze, un tempo rivali, ma che oggi si fiancheggiano nel suo ricordo. Stiamo parlando proprio di quel ragazzone, Vincenzo Salzano che undici anni fa lasciò increduli tutti e decise di seguire i due suoi amori, la Nocerina e la Nazionale Italiana, altrove, ovunque egli sia.
Ma Vincenza resterà sempre vivo, nel ricordo e nei cuori di chi lo apprezzava ed amava, in tutti gli attestati di stima, negli striscioni ed in chi gli dedica, senza impegno, due righe per non far sbiadite la sua essenza, il suo ricordo.
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